Gerosa

Gerosa è un ridente paese della valle Brembana.  Si trova a 760 m. sul livello del mare, alla sommità della Val Brembilla.

Adagiato sulle prealpi orobiche, si stende lungo il Pralongone tra la cresta di Blello, e le due cime  del Somadello e  del Castel della Regina

Ci sono due versioni riguardanti il suo nome, ed entrambe appaiono valide.

Si dice che il nome Gerosa derivi dall’espressione latina “gerere rosas”, cioè, letteralmente, produrre rose. 

Ciò a causa del suo clima dolce e mite tutto l’anno. In inverno, specialmente, si può godere di molte limpide e calde giornate di sole, mentre la primavera è sempre in anticipo.

Il suo nome però, può derivare anche da un altro antico termine “gera”, ad indicare il suo terreno, molto sassoso e ghiaioso.  

La sua storia, e le sue vicissitudini nei secoli, sono legate alla vicina Brembilla, anche se, spesso, in antitesi con essa.

Durante il periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, Gerosa, che è una contrada di Brembilla ghibellina, si schiera contro la fazione guelfa.  

Non solo, ma ambedue partecipano senza problemi alle scorrerie organizzate dalle rispettive fazioni, contro Brembilla o, al contrario, contro Gerosa. 

Le diversità continuano.  Infatti, nel 1400, Gerosa parteggia per la Repubblica di Venezia, a cui è legata, Brembilla, invece, appoggia i Duchi di Milano

Nel 1442 la Repubblica di Venezia premia Gerosa per la fedeltà a lei dimostrata, staccandola da Brembilla e promuovendola a Comune autonomo.

Da allora e nei secoli, Gerosa cerca sempre di essere autosufficiente.

Costruisce, numerosi e ancora visibili terrazzamenti, dove coltivare, frumento, granoturco, tabacco e vite. 

Inoltre, dissemina il territorio con innumerevoli piante di noce. 

Una volta macinate, le noci, forniscono l’olio indispensabile per i molti usi, tra cui l’illuminazione delle case. 

Un’ ingegnosa canalizzazione dell’acqua, permette inoltre il funzionamento di cinque mulini. Tre sono a ruota e due a pesta. 

In località Mulino si possono ancora vedere le ruote delle macine. 

Per la conservazione dei formaggi ci sono sette “casei”, nei quali l’acqua fredda di sorgiva mantiene la temperatura ideale per la conservazione dei latticini. 

Si hanno anche notizie di due ghiacciaie. 

In inverno vengono riempite con la neve, che, pressata, dura tutto l’anno. L’autonomia riguarda anche l’edilizia. 

Nel territorio esistono diverse “calchere” per la produzione della calce, come sostituto del cemento.

Appena fuori paese c’è una fornace,  resterà attiva fino alla fine del 1800.

Vi si producono coppi per la copertura dei tetti, e piastrelle in cotto per i pavimenti.

Coppi e piastrelle che fanno ancora bella mostra nelle vecchie case. 

Dal medioevo è fiorente la lavorazione della lana. Lo attesta una pergamena del 1354, in cui Giovanni Bilifiene di Gerosa, entro sei mesi, si impegna a versare,  ai mercanti di stoffe, 48 pezze di lana grezza.

Per molto tempo a Gerosa non ci sono  strade carrabili, solo mulattiere. 

All’epoca,  e anche per  molto tempo dopo, due sono particolarmente importanti. 

La più ovvia e praticata è, naturalmente, quella verso Brembilla.

Anche l’altra mulattiera però è  di grande interesse.

Consente a chi viene dalla Valtellina, in alternativa alla via Priula in val Brembana, di collegare più velocemente la val Taleggio con la Valle Imagna, per poi  scendere verso la pianura. 

Partiva dalla Forcella di Bura, dove sorgeva, in pietra, una grande porta  ad arco.

Era alta circa sei metri e alla sua sommità stavano infisse due lapidi, collocate in modo opposto l’una all’altra. 

Una era rivolta verso la Val Taleggio e ricordava a tutti la giurisdizione dell’Arcivescovo di Milano, l’altra, rivolta verso la nostra valle, rammentava ai passanti, la pertinenza del Vescovo di Bergamo

La porta fu poi abbattuta nel 1856 quando si costruì la nuova strada. 

Rimase però la vecchia mulattiera che proseguiva orizzontalmente fino a Blello, poi entrava in Valle Imagna.

Da questa importante mulattiera, partivano molte diramazioni che conducevano ai vari cascinali e si collegavano a Gerosa.

Con chi collaboriamo

Il Gruppo Sentieri Amici della Storia Val Brembilla collabora con molte realtà del territorio vallivo e bergamasco. Collaboriamo principalmente con il comune di Val Brembilla e CAI di Bergamo.