L’architettura del roccolo
La storia
Fin da tempi antichi, la meravigliosa architettura vegetale a cupola del roccolo ha affascinato il viandante durante gli spostamenti sui crinali delle montagne dell’Italia settentrionale.
L’origine del roccolo risale al Quattrocento, quando una congregazione di frati che dimorava sulla dorsale di Citta Alta, a Bergamo, ideò questo sistema per catturare piccoli volatili e sostenere così con una fonte di proteine la misera alimentazione delle famiglie povere di quel periodo.
Questo sistema ideato dai frati bergamaschi venne successivamente utilizzato anche dalle famiglie facoltose che potevano permettersi il costo della manodopera per la costruzione dei roccoli nei loro possedimenti.
L’utilizzo del roccolo per la cattura degli uccelli per alimentazione umana e impiego per richiamo dei volatili venne proibito nei primi anni Settanta. Oggi il loro funzionamento è consentito solo per lo studio ornitologico e la valutazione dei flussi delle migrazioni.
I roccoli della Val Brembilla
L’esemplare che possiamo ammirare di fronte a noi risale alla metà del Settecento, come attesta la datazione scolpita sull’architrave in pietra del casello, e apparteneva alla famiglia dei Pesenti Spada (Spadì) di Catremerio, come riportato nel Catastino napoleonico del 1812. Invece il roccolo più antico in Val Brembilla è datato 1696; è posto in prossimità della contrada Roccolo e apparteneva al notaio Francesco Musitelli.
In Val Brembilla, la maggior parte dei roccoli è posta nelle seguenti aree: sulla dorsale orientale della valle, tra la contrada di Sant’Antonio Abbandonato e Catremerio, sull’altopiano di Gavazzone, al Roccolo, vicino la contrada di Lera, a Laxolo in prossimità del Colle di Berbenno, al Passo del Canto dei Moretti (Barbisa) ora dei Salvi, poi dei Carminati (Codega) di Laxolo e al Cat.
Come è fatto un roccolo
I roccoli hanno diverse tipologie a seconda delle caratteristiche territoriali, ma generalmente la loro struttura era la seguente:
- Il tondo è composto da un ordinato pergolato circolare o a ferro di cavallo di alberi disposti a una distanza tra 1,50 a 2 metri; raggiunta l’altezza di circa 4 metri i rami vengono accuratamente potati e conformati fino a formare una grande cupola che può variare secondo le esigenze da vari tipi di alberi, come carpini, faggi, roveri e betulle. Al centro di alcuni roccoli, nel tondo, vengono inserite piante con bacche commestibili come il sorbo dell’uccellatore, dette pastϋra, per spingere gli uccelli che ne sono ghiotti a posarsi; esistono altri stratagemmi per attirare lo stormo verso il roccolo, come lo zimbello (sambel) un uccello legato a uno spago che viene manovrato dall’uccellatore per richiamare le ignare prede, oppure la curidϋra, una specie di gabbia allungata appoggiata a terra, nella quale viene messo un uccello che razzola all’interno per lusingare a posarsi i volatili in transito.
- Il casello è un edificio a forma di torre in pietra o raramente in legno, dove il roccolatore da una piccola loggia o da una finestrella detta sboradura, all’avvistamento di uno stormo di uccelli, lancia lo spauracchio (sboradùr), un attrezzo fatto di giunchi intrecciati dalle sembianze di un rapace. I volatili migratori, spaventati, per cercare di nascondersi si lanciano sul tondo dove si impigliano nelle reti mimetizzate dal fogliame che impediscono loro di liberarsi.
- Le reti di cattura hanno maglie di diverse misure a seconda della taglia dei volatili da catturare (da un minimo di 18 cm, fino a 28 cm di larghezza). Le reti vergono montate su fili metallici per farle poi scorrere ai fianchi del tondo e nel corridoio detto sigaler o arcunada, che è simile a una galleria vegetale costituita da due filari di alberi potati e sagomati per formare un pergolato sul quale viene tesa la rete.
- Brucù o seccone sono alberi secchi spogli di foglie che consentono una facile e invitante installazione per gli uccelli i quali, posandosi sui rami, fungono da richiamo per gli stormi in transito verso accoglienti territori di migrazione temporanea.
- Ol gabiù è un’enorme gabbia con gli uccelli da richiamo. Viene collocato all’interno del tondo per attirare gli uccelli all’interno del roccolo e farli restare impigliati nelle reti.
