Strada Taverna

La Strada taverna è un’antica via di comunicazione che, partendo da Almenno S. Salvatore, raggiungeva le contrade alte della Val Brembilla, salendo per il versante orografico sinistro del fiume Brembilla.

L’escursione sul tracciato storico inizia in località Ponti di Sedrina a meno di un centinaio di metri dall’inizio della strada provinciale 24 per la Val Brembilla.

Prima di incamminarsi sulla storica Strada Taverna, dirigendoci sul lato sinistro della carrozzabile per circa cento metri verso Val Brembilla, consigliamo di fare visita all’incantevole ponte storico denominato “Put del Capèl ricostruito nel 1802 su ruderi di un vecchio ponte crollato alla fine del ‘700 e costruito nel periodo del dominio veneziano, a sostegno di questa tesi è la faccia di un leone scolpita in una pietra inserita sul contrafforte destro del ponte.

L’accesso alla Strada Taverna è ben visibile ed è indicato con il segnavia CAI 592 – Via Meneghina, questo sentiero fu ripristinato nel 1998 dal Gruppo sentieri amici della storia, ripulendolo da alberi, rovi, foglie e pietrame che lo rendevano impraticabile soprattutto dal borgo della Maroncella fino alla contrada Tiglio di Sant Antonio abbandonato.

Il tracciato con il selciato ben conservato, risale con regolari tornanti fino alla località Ca’ Meneghina, raggiungendo poi gli enigmatici muraglioni di Ca’ Marta, muri ciclopici che potrebbero essere segno di antiche civiltà attribuiti tra il IV e il V secolo avanti Cristo come sostiene il prof. Adriano Gaspani membro dell’Istituto di Astrofisica di Brera, oppure di mura di difesa erette nel XIII secolo.

Superate le mura si arriva alla settecentesca chiesetta di S. Gaetano e da lì alla contrada di Pratonuovo e Carnito, luogo di ritrovamenti archeologici preistorici. La mulattiera sale poi verso la contrada Maroncella, bella e decadente, con l’antica Taverna, la fontana, la casera e l’arco d’entrata alla piazzetta, un tempo forse chiusa da un portone e l’essiccatoio delle castagne.

Raggiunta la località Tiglio (Burì), la visuale si apre sulla pianura e i sui gradevoli pascoli che accompagnano fino al nucleo abitativo cinquecentesco di Castignola di Là, frazione di S. Antonio Abbandonato, dove c’è ancora presente un locale seicentesco che era adibito a “Taverna”, con esposti alla parete del caseggiato, vecchi attrezzi di uso domestico e contadino, se siete fortunati di incontrare il proprietario Sergio Gervasoni, potrete chiedere una visita della taverna che vi fa rivivere epoche del passato, descrivendo la funzione di ogni angolo della taverna, come l’ampia sala lastricata in grande camino centrale, la scala interna in pietra che collegava le anguste camere da letto.

Dal caseggiato della taverna, sulla sinistra sale il sentiero CAI 592 e in 5-6 minuti arrivate sulla strada che collega Sant Antonio abbandonato e Catremerio, vi suggeriamo di svoltare a destra per una breve visita alla chiesa di Sant Antonio che custodisce un quadro del pittore brembano Carlo Ceresa, un’interessante cappellaìetta con statua di Sant’Antonio Abbandonato ed un curioso serpente tentatore con una boccia d’oro in bocca del ‘700, che fu rubato, ma successivamente recuperato da mons. Giulio Gabanelli ed ora esposto al museo diocesano di Zogno.

Di fronte alla cappella prende il via il sentiero CAI 505B che scende a Zogno, mentre dal parcheggio auto sulla sinistra della strada direzione Zogno possiamo prendere il sentiero CAI 505 per il rifugio del monte Zucco gestito da G.E.S.P. di San Pellegrino Terme.

Finito questa variante, ci incamminiamo sulla strada verso Catremerio e dopo un chilometro circa imbocchiamo sulla sinistra il sentiero CAI 592 che ci condurrà alla contrada Catremerio di Quà (Sgarbui o Aocacc, avvocati), uno dei gioielli dell’escursione, con le sue viuzze selciate, muri realizzati in pietra calcarea con i primi gradini delle scale in grossi blocchi di pietra ed evidentissimi loggiati in legno dette lobbie (ballatoi in legno), intrecci di scale con parapetti chiusi.

Lasciato questo borghetto, si riprende la mulattiera che porta verso Catremerio di Là (Baloss, furbi) dove c’è la chiesa e le altre antiche dimore, dopo un breve visita, ritorniamo sulla mulattiera verso Catremerio di Quà e appena giunti alla santella dell’Addolorata, saliamo verso sinistra sulla carrozzabile dalla quale a pochi metri si diparte il sentiero CAI 592 verso il passo del Fo.

Si sale tra antichi muri di sostegno e terrazzamenti rubati con fatica sfiorando sulla destra l’abbandonata contrada Carletti e dopo 5 o 6 minuti scolliniamo al passo del Fo e all’incrocio svoltiamo a sinistra alla volta del Passo Crosnello continuando a percorrere il sentiero CAI 592 che si sviluppa sul crinale che separa il comune di Val Brembilla e quello di San Pellegrino Terme, ai margini di questo sentiero potremmo ammirare dei maestosi e secolari faggi che adornano e testimoniano quanto sia antico questo sentiero, dopo pochi minuti passiamo accanto all’ameno borghetto di Forcelli godendoci un incantevole panorama delle contrade di San Pellegrino, poche centinaia di metri dopo la contrada si arriva al valico del Crosnello vigilato dalla quattrocentesca Cappelletta del viandante, (1094 m. 30’ da Catremerio) dove si gode del panorama sulla Val Brembilla e sulle contrade alte del comune di S. Pellegrino, come Sussia, raggiungibile in una mezzora percorrendo il sentiero CAI 506.

Dopo una breve sosta contemplativa all’antica cappelletta, alle sue spalle possiamo ammirare uno dei tanti roccoli incastonati sulla dorsale direzione nord tra le due valli, dal Passo Crosnello ponendo lo sguardo verso la Val Brembilla e per chi, ancora non è preso dalla fatica, vi consigliamo di percorrere il sentiero collegato con il 595 CAI che in 20 minuti sale al Rifugio dei Lupi di Val Brembilla e Pizzo Cerro e proseguire in direzione nord seguendo le indicazioni dei segnavia del CAI e i pannelli del Sentiero Panoramico del Progetto escursionistico Natural Green del comune di San Pellegrino Terme, oppure scendere alla splendida ma deteriorata “dogana” di Crosnello, dove l’atmosfera è d’altri tempi e ogni elemento parla del rapporto uomo – natura, qui reso ancor più delicato dalla penuria d’acqua.

Info utili 

Punto di partenza: Ponti di Sedrina, Val Brembilla (291 m)

Punto d'arrivo: Crosnello (1.094 m)

Lunghezza: 7 km

Tempo medio di percorrenza: 3 H - 3:30 H

Sentiero: CAI 592

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Con chi collaboriamo

Il Gruppo Sentieri Amici della Storia Val Brembilla collabora con molte realtà del territorio vallivo e bergamasco. Collaboriamo principalmente con il comune di Val Brembilla e CAI di Bergamo.